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Instabilità e osteopatia


A cura di Elena Zanfagna - Osteopata

Eridentimed, Arese (MI)

Tempo di lettura: 45sec


Instabilità, cosa si intende:

Quando si parla di instabilità si intende la perdita dei rapporti anatomici che permettono il corretto movimento/ ma anche la normale barriera anatomica di un’articolazione.

Quando si verifica? Un’instabilità può presentarsi in seguito a un trauma o per una congenita lassità dei legamenti..

Cosa vuol dire? La maggior parte della tenuta è data dai legamenti, se sono lassi “troppo molli” dalla nascita allora si possono avere delle articolazioni “instabili”.

Chi è più fragile?

Le articolazioni più colpite sono: spalla, gomito, anca, rotula (…)

Sapevi che anche la schiena può essere instabile? La parte lombare (bassa) è la più colpita, solitamente le cause sono traumatiche/ congenite/ degenerative. Fra le varie patologie che causano instabilità una è la “spondilolistesi”.

Spondilolistesi:

Situazione patologica caratterizzata dallo scivolamento di una vertebra rispetto all’altra Questa patologia provoca quindi una mancata continuità tra i rapporti articolari..

L'osteopata mobilizza.. ma se c'è instabiità?

Ecco cosa si può fare

L’osteopata non ha campo d’azione laddove c’è un’instabilità – di qualsiasi articolazione! Il suo campo d’azione in questi casi è ripristinare il corretto equilibrio tra le regioni anatomiche relazionate all’articolazione troppo mobile, in modo tale da non sovraccaricare ulteriormente qualcosa che già si muove troppo ed evitare così peggioramenti o recidive.

Cosa fare se quindi sono instabile?

  • Rinforzo ed esercizio
  • Fisioterapia che consenta una riabilitazione guidata
  • Osteopatia per evitare il sovraccarico.





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