Instabilità e osteopatia

A cura di Elena Zanfagna - Osteopata
Eridentimed, Arese (MI)
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Instabilità, cosa si intende:
Quando si parla di instabilità si intende la perdita dei rapporti anatomici che permettono il corretto movimento/ ma anche la normale barriera anatomica di un’articolazione.
Quando si verifica? Un’instabilità può presentarsi in seguito a un trauma o per una congenita lassità dei legamenti..
Cosa vuol dire? La maggior parte della tenuta è data dai legamenti, se sono lassi “troppo molli” dalla nascita allora si possono avere delle articolazioni “instabili”.
Chi è più fragile?
Le articolazioni più colpite sono: spalla, gomito, anca, rotula (…)
Sapevi che anche la schiena può essere instabile? La parte lombare (bassa) è la più colpita, solitamente le cause sono traumatiche/ congenite/ degenerative. Fra le varie patologie che causano instabilità una è la “spondilolistesi”.
Spondilolistesi:
Situazione patologica caratterizzata dallo scivolamento di una vertebra rispetto all’altra Questa patologia provoca quindi una mancata continuità tra i rapporti articolari..
L'osteopata mobilizza.. ma se c'è instabiità?
Ecco cosa si può fare
L’osteopata non ha campo d’azione laddove c’è un’instabilità – di qualsiasi articolazione! Il suo campo d’azione in questi casi è ripristinare il corretto equilibrio tra le regioni anatomiche relazionate all’articolazione troppo mobile, in modo tale da non sovraccaricare ulteriormente qualcosa che già si muove troppo ed evitare così peggioramenti o recidive.
Cosa fare se quindi sono instabile?
- Rinforzo ed esercizio
- Fisioterapia che consenta una riabilitazione guidata
- Osteopatia per evitare il sovraccarico.