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La Fobia Sociale

A cura della Dr.ssa Marta Calascibetta - Psicologa

Eridentimed, Arese (Mi)

Tempo di lettura: 2 min


Cos'é la fobia sociale?

La fobia sociale è un disturbo d’ansia caratterizzata dalla paura di essere criticati, umiliati, messi in imbarazzo o esclusi. Principalmente, riguarda le situazioni in cui il soggetto è esposto al possibile giudizio degli altri: parlare davanti alla classe, interagire con i professori (es. interrogazioni) o con i propri compagni. Nei bambini possono essere altresì presenti disturbi del sonno, di concentrazione, agitazione, affaticabilità e irritabilità. Generalmente, la sintomatologia insorge in età adolescenziale e persiste in età adulta.

Quali sono le cause?

Secondo studi recenti, all’insorgere della fobia sociale concorrono un insieme di fattori, che possono essere di tipo genetico, psicologico ed ambientale.

  • per quanto riguarda i fattori genetici, ricordiamo una maggiore reattività e sensibilità del sistema nervoso, connessa ad un’alta trasmissione ereditaria.
  • un altro fattore di rischio è la presenza di alcune caratteristiche di personalità (fattori psicologici): la sensibilità alle critiche e alle opinioni degli altri e al rifiuto, la tendenza ad avere reazioni emotive, facili preoccupazioni, l’angoscia nel dover dare una buona impressione di sé agli altri, la sensazione di essere deboli, la bassa autostima e la sensazione d’inferiorità.
  • tra i fattori dirischio ambientali, infine, si considerano le esperienze in cui la persona si è sentita umiliata o derisa ed elevati livelli di stress legati a importanti cambiamenti di vita. Anche l’educazione familiare ricevuta può contribuire a rafforzare le paure sociali.

Quali sono le conseguenze?

Tale disturbo causa una significativa compromissione della qualità di vita, riscontrabile in una serie di importanti ambiti come quello scolastico, sociale ed affettivo.

Le difficoltà scolastiche sono spesso causate dalla presenza d’ansia da prestazione e, nei casi più gravi, possono causare l’abbandono scolastico.

Dal punto di vista sociale e affettivo, tali soggetti potrebbero avere meno probabilità di allacciare relazioni sociali e sentimentali rispetto alla popolazione generale. Nei casi più delicati, l’adolescente si può isolare completamente, vivendo unicamente nella propria camera.

Tali difficoltà possono concorrere, inoltre, allo sviluppo di sentimenti di frustrazione, tristezza e senso di insoddisfazione per Sé e per la propria vita, un disturbo depressivo, oppure anche all’abuso di sostanze stupefacenticome tentativo di alleviare la sofferenza.

In questo caso, appare utile affidarsi ad uno specialista ed iniziare un percorso con l’obiettivo principale di aiutare a regolare l’attivazione emotiva, modificare i pensieri di autosvalutazione e la paura della vergogna.

Se sei preoccupato perché riscontri questi comportamenti in tuo/a figlio/a, chiama il Centro Polispecialistico Eridentimed di Arese e Novate Milanese, per richiedere maggiori informazioni.






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