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SOS: Adolescenza

A cura della Dr.ssa Marta Calascibetta - Psicologa

Eridentimed, Arese (Mi)

Tempo di lettura: 2 min


L’adolescenza è quella fase di vita in cui l’individuo è portato ad allontanarsi dal mondo infantile non identificandosi, tuttavia, ancora nella sfera adulta. È un processo di crescita in cui il soggetto è chiamato ad affrontare alcuni compiti evolutivi a seguito di significative modifiche che avvengono a livello corporeo, cognitivo, familiare e sociale.

Per quanto riguarda i cambiamenti fisici, le trasformazioni biologiche segnano l’ingresso nella pubertà e costituiscono la principale fonte di preoccupazione e d’interesse dell’adolescente. Spesso tali cambiamenti colgono di sorpresa il/la ragazzo/a che, per molti aspetti, è ancora legato/a ad una rappresentazione di Sé di tipo infantile. In tal caso, si potrebbero innescare dei meccanismi difensivi come l’ostentazione attraverso comportamenti trasgressivi oppure l’estremo pudore, che si esplicitano nascondendo la nascente sessualità, vissuta come fonte d’angoscia.

In tale periodo, si riscontrano anche nuove competenze mentali che permettono all’adolescente di sviluppare una nuova consapevolezza cognitiva ed emotiva di Sé, del mondo fisico e dell’universo sociale in cui vive. Tali competenze vanno poi a strutturare il senso di Sé e della propria identità valoriale: l’adolescente inizia a pensarsi proiettato anche nel futuro, immaginando i primi progetti di vita e lavorativi. Talvolta queste riflessioni possono non essere in linea con le aspettative familiari o le credenze culturali, divenendo pertanto motivo di scontro e conflitto.

Inoltre, un essenziale compito è quello di emanciparsi dalla famiglia d’origine per giungere ad una più completa autonomia e indipendenza. Questo obiettivo appare molto complesso in quanto, spesso, vi è un’oscillazione fra due tendenze contrastanti: la dipendenza dalla famiglia, il bisogno di essere protetti e restare bambini VS la necessità di differenziarsi, acquisendo sempre maggiore autonomia e spazio per Sé. I genitori dovrebbero riuscire a rinegoziare le distanze, accettando che il/la figlio/a stia diventando grande e i suoi bisogni siano mutati. Tuttavia, questo aspetto può risultare complesso in quanto, i genitori potrebbero faticare nell’abbandonare il loro ruolo di padre e madre, che sentono ancora profondamente loro, generando inevitabili conflitti.

Durante tale percorso di emancipazione appaiono essenziali i coetanei poiché forniscono uno spazio per uscire e sperimentarsi al di fuori dal contesto familiare. Essere parte di un gruppo rafforza la propria autostima, in quanto conferisce un’identità e un senso di appartenenza; contrariamente, il non esserlo può rendere insicuri, far sentire inadeguati ed esclusi. Se, invece vi è la scelta volontaria dell’adolescente di non essere parte di alcun gruppo, nutrendo il bisogno di stare da solo, è possibile che questa perduri o che si verifichi una risoluzione di tale condizione con una successiva riapertura verso i pari.

A seguito dei cambiamenti sopra citati, l’adolescente può sperimentare diverse angosce, bloccando il suo percorso di sviluppo.

Se sei un genitore che vive queste condizioni, ricordati che non sei solo, ma puoi affidarti ad uno specialista che possa guidarti per trovare una maggiore serenità per te e tuo/a figlio/a. Prenota una visita presso il Centro Polispecialistico Eridentimed di Arese e Novate Milanese.






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